Irriga la piantina… Spunti di comunicazione non banale per alberghi

In tempi di pandemia, acquistare una piantina di basilico dopo una lunga coda al supermercato può dare più consolazione che caricarsi di pacchi di carta igienica da trascinare sulla linea S in un’ora di traffico, sgomitato da potenziali untori.

Sulle istruzioni – e già sono sorpreso che servano – leggo: “Modalità di conservazione. Conserva in un luogo luminoso… irriga la piantina in funzione del periodo stagionale e delle tipologia di pianta.”

Insomma mi stanno insegnando che non devo lasciare la piantina al buio e che devo darle tanta acqua quanto è bene che le sia data a seconda della stagione. Uao! Mi chiedo se queste istruzioni non siano state partorite da un funzionario statale agli arresti domiciliari – lo siamo un po’ tutti in questo periodo – o da un avvocato per proteggere l’azienda da cause legali per la morte di piantine crudelmente avvizzite al buio.

Ti è morta tragicamente la piantina di basilico, il pesto fatto in casa dice bye bye, e rivuoi i tuoi due Euro?
Dimenticatelo! Dovevi leggere le istruzioni per l’uso!

Venendo al mondo degli alberghi, rifletto su quanto spesso la comunicazione aziendale assomiglia a quella delle istruzioni agricole di cui sopra. Comunicazione banale, burocratica, scontata, ovvia, inutile, irrilevante e forse perfino un po’ irritante.

Pesco in maniera casuale dal web (oggi, 26 marzo 2020), senza nessuna offesa per i siti scelti, ne avrei potuti scegliere altri migliaia. Se avete frasi simili nel vostro sito, perdonatemi e ricordatevi che l’auto-ironia è il massimo indicatore di furbizia.

Esempio 0. “Nella definizione di un ambiente stimolante e nella creazione di un’esperienza indimenticabile ci lasciamo guidare dal nostro entusiasmo e dalla nostra diligenza, coltivando al contempo i principi di appartenenza, di sharing, di responsabilità sociale e partnership.”

A parte che “al contempo” mi provoca più prurito di un’ortica, cosa comunica una frase del genere se non “Il mio consulente mi ha detto che devo esplicitare la mia mission (missione è troppo banale e non giustifica la sua parcella). Signora maestra ho eseguito il mio componimento ed eccolo qui”.

L’astrazione, quando non serve, spegne la luce al pensiero. Cosa mai vorra’ dire “coltivare i principi di partnership”? So come coltivare il basilico, forse le partnership, ma i principi? Boh.

Esempio1.Svolgiamo il nostro lavoro nel rispetto dei canoni morali e degli standard professionali, comunicando con i nostri collaboratori e i partner in maniera onesta.”

Un test per rivelare il virus dell’irrilevanza è questo. C’è qualcuno sano di mente nel mondo che potrebbe scrivere il contrario? Proviamo.

“Svolgiamo il nostro lavoro in modo immorale, osceno e senza professionalità, mentiamo in modo sistematico e spudorato ai nostri collaboratori e partner.”

Non c’è nessuno che scriverebbe il contrario? Allora la nostra comunicazione è irrilevante e passerà da un orecchio all’altro di chi legge senza lasciare tracce percepibili nel suo cervello se non la voglia di grattarsi un po’ l’orecchio per il prurito.

Esempio 2. “L’idea di vacanza che proponiamo è quella in cui noi ci occupiamo dell’accoglienza in perfetta sinergia con la località in cui siamo attivi.“

Test per il virus dell’irrilevanza: “Proponiamo una vacanza dove nessuno di noi si occuperà di accogliervi e dove non troverete nessuna differenza fra alloggiare nella nostra località o in un qualsiasi albergo presso un aeroporto in una noiosa attesa del volo.”

Esempio 3: “La nostra più grande conferma ci è data dagli ospiti che desiderano rivivere l’esperienza inebriante di un soggiorno molto speciale.”

Test per il virus dell’irrilevanza: “La nostra più grande conferma ci è data dagli ospiti che giammai vorranno rivivere un’esperienza avvilente di un soggiorno da incubo.”

Esempio 4 (e ultimo): “La vera chiave del successo risiede nell’eccellenza dei Collaboratori la cui soddisfazione deve essere un target tanto importante quanto la soddisfazione dei nostri Ospiti.”

Test per il virus dell’irrilevanza: “riteniamo che il successo non abbia Nulla a che fare con Collaboratori capaci, della cui soddisfazione ce ne Sbattiamo, come Non ci curiamo della soddisfazione dei nostri Ospiti”. L’uso delle maiuscole è un altro piccolo segnale che non stiamo comunicando Nulla e cerchiamo di appoggiarci alle stampelle delle lettere MAIUSCOLE per cercare un Sostegno alla nostra Irrilevanza.

Fine per oggi, nei prossimi giorni cercheremo invece esempi di comunicazione rilevante e di impatto.

Applicheremo lo stesso test anche al nostro blog. Se il test fallisce non vi faremo perdere tempo nella lettura di sterili aspirazioni di sublimità, smanie di prorompente onestà, insaziabile sete di qualità, disdegno per profitti fatti col revenue che non siano almeno più in là dell’Aldilà.

Boom! Ciumba! Urca! Ma va la’!?

D’altronde… oggi più che mai è indispensabile tenere desto l’interesse dei nostri Partner e portare sempre e comunque avanti il Discorso tramite l’offerta di contenuti smarty-worky di eccellente qualità e altresì alla massima Potenza Espressiva Telematica a 360 gradi in grado di proiettare e rilanciare la nostra Vision, altrimenti oltremodo astratta e scollegata dalla Mission, nell’ambito di una bagaglio esperienzial-familiare in un contesto limitativo-domestico di privazione sensoriale e nella fattispecie non alieno al mondo dell’Ospitalità.

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